Trasmissione radiofonica “Ophelia’s friends on air”

Ideata e condotta da Stefania Romito

  • Tu sei una scrittrice che si dedica a molte attività estremamente interessanti. Hai da poco completato un percorso di studi in “Psicologia Indovedica con indirizzo Ayurvedico e Counseling Relazionale Spirituale”. Ci vuoi spiegare in che cosa consiste?

Il Counseling Relazionale Spirituale è una relazione di aiuto. Il Counselor mediante l’ascolto empatico, sostegno e orientamento, migliora le relazioni inter-personali ed extra-personali. Il Counselor fonda la propria professione su principi etici dell’accoglienza, dell’unicità, del rispetto, dell’autenticità, della responsabilità e della competenza. Non si sostituisce allo psichiatra e allo psicologo ma con loro, può collaborare per poter aiutare meglio il cliente nel suo percorso evolutivo. Il Counselor non somministra medicine e non fa terapia, dà pochi consigli e si limita ad ascoltare con empatia, valorizzando la comunicazione verbale ma soprattutto il non verbale e il paraverbale che esprimono meglio il sentire del cliente. Le persone, parlando ed entrando in contatto con le loro emozioni, arrivano loro stesse alla risoluzione del problema che le affligge. Noi tutti sappiamo cosa desideriamo, ma molti non sono abituati ad ascoltarsi. Ecco, il Counselor può insegnare il cliente a farlo, camminando a fianco di chi ha richiesto aiuto e percorrere la via della guarigione emotiva.

Per quanto riguarda gli Studi di Psicologia Indovedica con Indirizzo Ayurvedico li sto proseguendo presso il CSB (Centro Studi Bhaktivedanta). Il CSB è un’istituzione accademica, non profit e indipendente, dedicata allo studio e all’insegnamento della cultura classica indiana. Fondata nel 1995 da Marco Ferrini ha la sua sede centrale in Toscana da dove opera in tutta Italia e anche all’estero. Il Dipartimento del CSB denominato Bhakti Yoga College è stato riconosciuto dallo Stato della Florida (USA) quale Scuola di Psicologia Indovedica autorizzata all’erogazione di titoli accademici. Organizza corsi, conferenze, seminari in tutta Europa.

Sto studiando approfonditamente la Bhagavadgītā, il Canto Glorioso del Signore, testo antichissimo, assimilabile alla Bibbia. Questo testo di tradizione e di rivelazione parla della figura di Krishna, Dio, che aiuta il suo discepolo, Arjuna (e tutti noi) a comprendere il proprio Sé. Studiando questo testo, possiamo arrivare alla consapevolezza di chi siamo veramente, parte integrante di Dio, esseri immortali, che prendiamo in dotazione un corpo per poter far esperienza e sganciarci dai condizionamenti che ci impediscono la liberazione (moksha). La Bhagavadgītā un testo che ho utilizzato per fare la tesi di Counseling. Il suo titolo è:

Gli insegnamenti della Bhagavadgita nel Counseling

Krishna nella relazione di aiuto: Un Counselor Divino

La Paura e la sua elaborazione secondo il Bhakti Yoga

Ora invece sto scrivendo un saggio, sempre sulla Bhagavadgītā, dove commenterò alcuni dei 700 shloka (versetti). I corsi continuano in questo mondo infinito che è la letteratura indovedica che comprende testi di psicologia, sociologia, filosofia, medicina, grammatica, epica ed epopee di valore inestimabile.

  • Oltre a questo, sei molto interessata anche alla medicina olistica e all’ipnosi regressiva. Infatti hai seguito un “Master d’Ipnosi Regressiva alle vite precedenti”. Parlaci di questo interessante ambito.

L’ipnosi mi ha sempre affascinato fin da bambina, quando mettevo davanti al viso dei miei fratelli e dei miei amici le mani, dicendo: “Ora vi ipnotizzo!”, naturalmente senza successo, anzi con uno sguardo da parte degli altri di disappunto. Dal 2015, invece, seguo corsi con Brian Weiss e altri ipnologi che aderiscono ai suoi insegnamenti. A luglio (2017) ho conseguito il Master di Ipnosi Regressiva alle Vite Precedenti, con il Professor Valmaggia, a Varese. Dopo l’esame finale e la tesi, sono stata inserita nell’elenco mondiale della Past Life Regression School: http://www.viteprecedenti.com/ipnologi-past-life-regression-school.

Ora sono anche sua assistente durante i vari Master nella sede di Varese. Con lui ho seguito anche il corso: Ipnosi e Anestesia e con il dott. Lizioli Alessandro, La gestione del dolore con l’ipnosi.

L’ipnosi non è sonno e non è nemmeno uno stato di incoscienza. Durante il giorno, noi andiamo in uno stato di ipnosi/trance ogni 90 minuti. È un automatismo della nostra mente, che utilizza per riposarsi. È uno stato alterato di coscienza, durante il quale le onde cerebrali diminuiscono (onde theta) e ci permettono di accedere alla parte più profonda di noi, quella sconosciuta. Là possiamo trovare le giuste risposte ad eventuali traumi, blocchi o memorie che ci impediscono di vivere una vita serena. In stato di ipnosi possiamo rivivere certi accadimenti che avevamo dimenticato, così da poterli rielaborare, comprendere, armonizzare e quindi trasformare.

  • Hai dichiarato che ad aiutarti molto è stato il metodo ideato da Robert William: un sistema per l’integrazione emisferica e per la cancellazione delle credenze bloccanti. Di cosa si tratta?

È una tecnica ideata da Robert William. Si chiama Psych-k®. Grazie a Psych-k® possiamo comunicare con il nostro Subconscio e il Superconscio. Esso utilizza principalmente due strumenti semplici ma potenti: il test muscolare, per determinare quali pensieri inducono stress a livello fisico; l’integrazione emisferica, ossia la possibilità di far lavorare insieme emisfero destro e sinistro, così da ottenere maggiori risultati nel raggiungimento del nostro obiettivo.

Cosa avviene in una seduta di Psych-k®? Dopo un breve colloquio tra il cliente e il facilitatore, necessario per entrare in sintonia, si lavora sulla costruzione di una credenza, che vada a sostituirne la memoria sabotante, presente all’interno della nostra mente subconscia. Grazie a semplici metodologie chiamate Bilanciamenti (che utilizzano l’integrazione emisferica), Psych-k® è un processo di cambiamento interattivo ed estremamente rispettoso comprovato da un’efficacia sempre crescente da più di 25 anni.

  • Questi interessi e attività in che misura influenzano la tua vita e si riflettono nei tuoi scritti?

Direi molto. La scrittura è sempre stata per me la valvola di sfogo; quando scrivo, vado in trance e quando riemergo e leggo il testo, spesso mi accorgo di aver dato vita a creazioni che nemmeno pensavo di poter produrre. Fin da piccolina mi dedicavo alla scrittura: poesie e gialli erano ciò che amavo di più. Poi, dalle scuole medie fino a poco tempo fa, vi è stato il buio: non ho più creato! Ho sempre tenuto e scritto diari, ma non mi sono più dedicata con costanza alla scrittura di testi, poesie o romanzi. Quelli sono stati accantonati, forse per qualche paura scaturita da qualcosa successa durante l’infanzia. Comunque, dopo i vari percorsi, studi e corsi, iniziati nel 2009, ho iniziato a scrivere nel 2012. Il mio primo libro auto-pubblicato si chiama: Jelel, nome dell’Angelo che protegge coloro che sono nati alla fine di marzo e precisamente dal 26 al 30. È un libro autobiografico con all’interno degli esercizi che possono aiutare ad alleviare stress, tensioni che ci impediscono di vivere serenamente. Ora scrivo anche saggi che parlano dei testi di Rivelazione e Tradizione, come appunto la Bhagavadgītā, canto dal quale prendo diversi spunti.

  • Di recente hai pubblicato un bellissimo libro dal titolo Una settimana nel futuro che contempla un sogno che tutti noi abbiamo, ossia quello di conoscere a priori quale sarà il nostro futuro; se riusciremo, oppure no, a realizzare i nostri sogni. Nel tuo libro alla protagonista viene offerta la possibilità di essere proiettata nel futuro e di verificare come sarà la sua vita dopo 10 anni. Come ti è venuta l’idea di trattare questa suggestiva tematica?

L’idea mi è venuta durante un momento di relax. Ero nel giardino di casa e pensavo al mio futuro. Sono stata sempre una persona desiderosa di avere tutto e subito. In quel periodo di tempo la mia vita era abbastanza frustrante, poiché svolgevo un lavoro che non era in armonia con il mio essere: amministravo e tenevo la contabilità nella società di famiglia. Mi stavo appunto chiedendo in quel pomeriggio di sole, come sarebbe stata la mia vita: “Cosa farò fra dieci anni? – Come vivrò? – Potrò realizzare i miei sogni?”. Queste erano le domande che mi ponevo. Durante la meditazione fatta in giardino, ho avuto delle intuizioni: ho visto il titolo di un possibile romanzo: Una settimana nel futuro.

Nel libro chiedo a un ipotetico mago, di poter andare nel mio futuro. Così lui accetta, dettandomi naturalmente delle condizioni: avrei approdato nel 2023, con le conoscenze del 2013. Quindi mi sono trovata in posti sconosciuti, con persone sconosciute, gestendo problematiche apparentemente irrisolvibili.

È il libro che preferisco, poiché mi ha permesso di comprendere quanto sia importante la relazione con noi stessi e soprattutto come sia necessario vivere nel Qui-Ora.

  • Contrariamente a quanto si sarebbe aspettata, la tua protagonista, sebbene si renda conto che la sua vita futura non sarà affatto male, comprende che conoscere in anticipo il futuro non la rende felice. Non è così?

Certo. Vivere nel futuro come vivere nel passato non fa che portare stress, disagi e frustrazioni. Se pensiamo al passato, iniziano a venirci i sensi di colpa che, se diventano poi complessi, saranno difficili da gestire e armonizzare. Poi c’è il futuro… cosa può offrirci se non paura? Non lo conosciamo, quindi crea aspettative e di conseguenza ansia. Vivere in tempi inesistenti come appunto il passato già trascorso e il futuro ancora immaginario ci impedisce di concentrarci sul nostro vivere nel presente, che è il solo tempo nel quale possiamo agire, progettando poi quello che sarà il nostro destino.

  • L’imprevedibilità è uno degli aspetti più belli della nostra esistenza. Scoprire giorno dopo giorno lo svolgersi del nostro destino ci aiuta a crescere, a maturare e a correggere il tiro se ci rendiamo conto di aver intrapreso una strada sbagliata perché, come affermi anche tu, i veri responsabili della nostra esistenza siamo soltanto noi, vero?

Esatto. Vivere nel Qui-Ora ci permette di essere presenti e attenti a ciò che viviamo. È importante accettare anche ciò che crediamo sia un impedimento al nostro processo evolutivo. In una società che desidera la perfezione e che vuole risolvere tutto e subito, crisi e malattie vengono visti come spauracchi dai quali liberarsi subito. Invece sono dei messaggeri importanti che hanno da comunicarci cosa non va bene nella nostra esistenza. La Metamedicina di Claudia Renville, spiega quali sono le nostre emozioni che determinano poi disagi e malattie. Cosa non abbiamo armonizzato? Cosa non è stato compreso? Il corpo somatizza ogni nostro pensiero, sentimento ed emozione, dandoci il risultato finale. La somma la troveremo in ciò che il corpo esprimerà. Se non c’è fisiologia, se quello che vogliamo essere è diverso da ciò che gli altri si aspettano da noi, ebbene, tutto ciò farà sorgere malattie.

I responsabili della nostra esistenza siamo noi. Anche se molti si arrabbieranno, questa è una verità assodata. Se passiamo l’esistenza a dare la colpa al tempo, al vicino di casa, al marito, alla moglie, ai figli e a tutto ciò che ci circonda, non potremo mai prendere consapevolezza della nostra esistenza. Trascureremo i nostri errori e questo ci impedirà di maturare. Noi siamo gli artefici di quello che sarà il nostro futuro, per questo abbiamo la necessità di progettarlo bene nel Qui-Ora. Bisogna assumersi le proprie responsabilità. Subito! Altrimenti la nostra esistenza sarà costellata solo da insuccessi.

  • Quale principale messaggio intendi trasmettere con il tuo libro?

Il messaggio è quello di godersi la propria vita, di accettarsi, di accettare i propri limiti. Amiamoci incondizionatamente, senza volerci cambiare, perché siamo esseri speciali.

La nostra autenticità è perfetta così com’è. La vita è bella e va vissuta come un gioco, senza prenderla tanto sul serio. Con questo non intendo che bisogna vivere da sprovveduti ma nemmeno essere troppo rigidi. Conoscersi è il più bel regalo che potremo farci. Questo ci permetterà di comprendere quale sia il nostro scopo, quali siano le nostre tendenze e capacità. Scegliendo la giusta strada saremo felici e sereni. Lo studio, l’attività fisica e la meditazione aiutano a centrarci e a permetterci di individuare il nostro Sé.

Il mio sogno nel cassetto è ciò che c’è scritto nel libro: aprire un stazione televisiva che abbia un palinsesto di tutto rispetto: programmi con dottori ayurvedici; naturopati; fitoterapici; incontri con la Metamedicina; scrittori emergenti; artisti; musicisti; documentari interessanti; musica rilassante; meditazioni, biodanza, tecniche energetiche… e soprattutto telegiornali che parlino del bello che c’è. Al mondo ci sono tanti avvenimenti meravigliosi che non ci fanno conoscere, proprio per farci vivere nella paura, nell’intolleranza e nell’ignoranza.

  • Dove è possibile acquistare il tuo libro?

Il mio libro Una Settimana nel Futuro si trova in tutte le librerie on-line.:

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