Il Paradiso esiste, ci sono stato!
[…] In seguito, quando tornai in questo mondo, trovai un citazione di Henry Vaughan, poeta cristiano del XVII secolo, che si avvicinava alla descrizione di quel luogo, quell’immenso utero nero come l’inchiostro che era la dimora del Divino stesso: “C’è in Dio, qualcuno sostiene, una profonda ma accecante oscurità…”
Era esattamente così: un buio fitto che straripava di luce.
Le domande e le risposte proseguivano. E anche se continuavano a non essere espresse sotto forma di linguaggio come lo intendiamo noi, la voce di questo Essere era calma e, per quanto possa sembrare strano, personale. Capiva gli esseri umani e possedeva le stesse qualità che possediamo noi, ma in misura infinitamente maggiore. Mi conosceva profondamente e traboccava di qualità che per tutta la vita avevo sempre ed esclusivamente associato agli esseri umani: calore, compassione, pathos… perfino ironia e senso dell’umorismo.
Tramite la Sfera, Om mi disse che non esisteva soltanto un universo, ma molti – addirittura più di quanti potessi concepirne -, e che al centro di ciascuno di essi c’era amore. Il male era presente anche in tutti gli altri universi, ma soltanto in quantità appena percepibili. Il male era necessario, perché senza di esso non sarebbe esistito il libero arbitrio, e senza libero arbitrio non poteva esserci crescita: nessun progresso, nessuna possibilità di trasformarci in ciò che Dio aveva in mente per noi. Anche se talvolta, in un mondo come il nostro, il male poteva sembrare orribile e imperante, in una dimensione più ampia era l’amore che dominava in modo schiacciante e che alla fine avrebbe trionfato.
…Il Mondo più bello e più stano che avessi mai visto… Eravamo circondati da milioni di farfalle…