Al giorno d’oggi sono pochi ad interessarsi al respiro, o comunque sono una minima parte a dare importanza a questa funzione del nostro corpo, praticamente indispensabile alla nostra esistenza. Senza cibo possiamo vivere qualche mese, senza acqua qualche giorno, ma senza respirare, solo i più temerari possono resistere qualche minuto. È una funzione oltre che necessaria, importante per molteplici motivi. Porta energia, aiuta la digestione, ossigena la mente: è il nutrimento della struttura psico-fisica. Purtroppo la maggior parte delle persone non sanno respirare, andando in ipo o iper ventilazione. Aiutare le persone a respirare meglio e bene le può aiutare a risolvere molti problemi che vanno dalla postura, alla digestione, alla distensione muscolare e molto altro ancora.

In effetti, la paura ha come conseguenza un’inspirazione rapida e superficiale; la rabbia comporta un’inspirazione breve e rapida e un’espirazione veloce; nell’ansia la respirazione è veloce e regolare; il dispiacere può causare singhiozzi; difesa, concentrazione e forza ci inducono a trattenere il fiato. Ecco che la maggior parte di noi ha il respiro errato, causa di disagi e mal funzionamenti dei nostri organi che sono nutriti dall’ossigeno.

Chi respira solo con il torace, non permette all’aria di raggiungere la parte più profonda dei polmoni dove avviene lo scambio gassoso.

Una delle conseguenza di tale respirazione è la compromissione della lucidità mentale. Se l’apporto di ossigeno è ridotto, anche l’energia e la vitalità nel corpo e nella mente saranno compromesse. Cosa accade quando respiriamo e prendiamo ossigeno? Innanzitutto l’ossigeno passa dai polmoni al sangue. Dal sangue deve essere assimilato dalle cellule. Questo scambio può compiersi solo in presenza di anidride carbonica, altrimenti lo scambio non può avvenire correttamente, lasciando le cellule senza cibo.

L’importanza dell’anidride carbonica

La necessità dell’anidride carbonica per il passaggio dell’ossigeno dal sangue ai tessuti, è una scoperta dell’inizio del 1900, conosciuta con il nome di “effetto Verigo-Bohr”. Quindi l’anidride carbonica non è solo un gas di scarto ma è indispensabile per alcune funzioni vitali. L’antica scienza del Pranayama da sempre educa all’importanza del respiro per la salute. Le respirazioni profonde del Pranayama sono molto lente e quindi non provocano una perdita eccessiva di anidride carbonica. Vi sono alcune tecniche nelle quali si trattiene il respiro a lungo, aumentando la concentrazione di CO2.

La mancanza di CO2 induce l’organismo a mettere in atto un sistema di difesa per contrastare la perdita di anidride necessaria alla nostra esistenza, tanto quanto l’ossigeno. Ecco l’insorgere per esempio dell’asma che non è una malattia ma un intervento del nostro sistema. Così vengono ristrette le vie di accesso dell’aria per farne diminuire l’afflusso. Un attacco di asma è causato quindi dall’iperventilazione: le vie respiratorie si contraggono e si ricoprono di muco per diminuire l’afflusso di aria. Chi ne è affetto ha la sensazione di non respirare a sufficienza e così cerca di respirare più aria.

Il meccanismo difensivo però diventa più incalzante e la persona più respira più ha attacchi di asma. La respirazione è uno strumento importante che va utilizzato in maniera ottimale e diversa da come siamo abituati normalmente. Purtroppo ci insegnano a scrivere a disegnare a parlare diverse lingue ma non ad eseguire in maniera ottimale un atto necessario alla normale sopravvivenza: la respirazione.

La cattiva repirazione

La cattiva respirazione causa molti disagi, cattiva digestione, malattie, lasciando il corpo e la mente spossati e stanchi. Una buona respirazione aiuta l’azione circolatoria e migliora in generale l’aspetto della nostra pelle che risulta più tonica grazie all’ossigeno che irrora meglio le cellule. Inoltre la carenza di anidride carbonica non permette al sangue arrivato al cuore di irrorarlo in modo giusto.

Una resspirazione importante

Un’importante respirazione che potrebbe servire durante una seduta di Counseling è quella anti-ansia. Per seguire questo tipo di respirazione chiedere al cliente di mettersi seduto in posizione eretta e con la testa dritta, di chiudere gli occhi e di rilassare la mandibola. Appoggiare lievemente le dita al di sotto dello sterno, dove si trova il diaframma.

Una volta localizzato il diaframma si può iniziare a fare la respirazione diaframmatica. Appoggiare delicatamente una mano sul diaframma e l’altra sul petto. Rilassare l’addome e inspirare dal naso delicatamente ma profondamente, per circa quattro secondi, riempiendo prima l’addome e poi la parte media e superiore del torace. La mano posta sul diaframma dovrebbe sollevarsi insieme ad esso, mentre quella sul petto, dovrebbe muoversi appena. Trattenere l’aria per circa tre secondi. Espiare lentamente per circa otto secondi, espellendo l’aria prima dal torace e poi dall’addome. Contraendosi l’addome si abbassa ed è pronto per il secondo respiro. Iniziare il successivo solo dopo tre secondi. Riprendere il ciclo per una serie di 10/12 atti respiratori. Alla fine rilassare gli arti e riprendere a respirare regolarmente.

L’aria è gratuita come il saper respirare bene e di certo le multinazionali e le aziende farmaceutiche non sono interessate a far conoscere la giusta respirazione che potrebbe evitare l’assunzione di varie tipologie di medicine. Nella relazione di aiuto, indicare al cliente la giusta metodologia necessaria al momento, può essere uno strumento per migliorare la vita. Potrebbe essere necessario prima di iniziare a lavorare, qualche minuto di buona respirazione che aiuta il cliente a rilassarsi.

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Il Kumbhaka

È una sospensione del respiro ed è un esercizio di respirazione Yoga molto efficace per riequilibrare il sistema nervoso. Con questa sospensione del respiro si dà il tempo ad una maggiore quantità di ossigeno inspirato di passare a tutte le cellule. Successivamente viene assimilato e con l’aumento di anidride carbonica nel sangue viene stimolato il nervo vago, che provvede a fare rallentare il battito cardiaco, ad aumentare la secrezione delle ghiandole digestive, a rilassare le mucose intestinali che danno una generale sensazione di benessere. In cosa consiste? L’esercizio consiste nell’inspirare contando fino a 8 (con il passare dei giorni si aumenta di 2 fino ad un massimo di 32), trattenere il respiro contando fino a 8 ed espirare contando sempre fino a 8. In pratica inspirazione, trattenimento del respiro ed espirazione, devono avere la stessa durata.