Viviamo in un sistema basato sui gossip, sulle chiacchiere e sui giudizi. Purtroppo tutto ciò mina le relazioni famigliari, scolastiche, lavorative…
Come sosteneva Bertram Rosenberg Marshall le parole sono finestre oppure muri.
Interessante è una visione molto antica ma tanto attuale, quella di Socrate.

Metodo da prendere in considerazione soprattutto in questo periodo di affermazioni, considerazioni e articoli distorti e mendaci…

I tre setacci di Socrate
Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse:
« Ascolta Socrate, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico.»
« Aspetta un attimo», lo interruppe il saggio, «hai fatto passare ciò che mi vuoi raccontare attraverso i tre setacci?»
« Tre setacci?», chiese l’altro meravigliato.
« Sì, mio caro, vediamo se ciò che mi vuoi raccontare passa attraverso i tre setacci.
Il primo setaccio è quello della verità: sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?»
« In effetti no, l’ho solo sentito raccontare da altri.»
« Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà? Anche se quello che vuoi raccontare non è del tutto vero, è almeno qualcosa di buono?»
L’uomo rispose esitante: «Devo confessarti di no, piuttosto il contrario…»
« E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva
raccontarmi queste cose sul mio amico?
Serve a qualcosa?»
« Beh, veramente no…»
« Vedi?», continuò il saggio, «Se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile,
allora preferisco non saperlo e ti consiglio di dimenticarlo.»
(Tratto dal libro “La via del guerriero di Pace” di Dan Millman)